La Legge di Bilancio 2025 proroga e amplia il Fondo di garanzia per la prima casa, riservando l'accesso alle categorie prioritarie - incluse famiglie numerose e giovani sotto i 36 anni - e introducendo garanzie statali fino al 90% per i nuclei con più figli, con l’obiettivo di favorire l’acquisto di abitazioni nonostante l’aumento dei tassi d’interesse
Oggi, con il prolungamento del Fondo di garanzia per la prima casa, la copertura statale sui mutui raggiunge l’80% della quota capitale.
Tra le categorie beneficiarie:
- coppie giovani;
- nuclei familiari monoparentali con figli minorenni;
- conduttori di alloggi popolari (IACP);
- giovani sotto i 36 anni con ISEE inferiore a 40mila euro.
Un cambiamento significativo - introdotto dal comma 115 dell'art. 1 della legge di Bilancio 2025 - è la trasformazione della garanzia statale: essa sarà concessa esclusivamente (e non più in via prioritaria) alle categorie sopra menzionate.
Un’ulteriore innovazione riguarda l’estensione dei benefici alle famiglie numerose, ora comprese tra le categorie prioritarie del Fondo. A seconda del numero di figli e dell’ISEE, sono previste percentuali di garanzia con i seguenti incrementi:
- 80% per famiglie con tre figli minori di 21 anni e ISEE massimo di 40mila euro;
- 85% per famiglie con quattro figli sotto i 21 anni e ISEE entro 45mila euro;
- 90% per famiglie con cinque o più figli minori di 21 anni e ISEE non superiore a 50mila euro.
Questi benefici si applicano alle richieste presentate entro il 31 dicembre 2024, al fine di facilitare l’accesso al credito immobiliare per famiglie altrimenti escluse dal mercato.
Le regole attuative - stabilite dal decreto ministeriale del 31 luglio 2014 - prevedono che, per i mutui prioritari, il Tasso Effettivo Globale (TEG) non possa eccedere il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM), quest’ultimo pubblicato ogni trimestre dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tuttavia, il D.L. n. 144 del 2022 consente che la garanzia statale all’80% venga concessa anche qualora il TEG superi il TEGM, con riferimento alle categorie prioritarie e purché siano rispettate specifiche condizioni, in particolare nei casi di mutui superiori all’80% del valore dell’immobile.
Il TEGM rappresenta il tasso medio annuale applicato dagli intermediari finanziari per operazioni analoghe, fungendo da parametro per individuare gli interessi usurari.
Il TEG, invece, indica il tasso globale effettivo praticato da un istituto di credito in un determinato contratto di mutuo, anch’esso calcolato su base annua.